PIANO DOGANALE PER EVITARE SCARSITÀ DI ALIMENTARI

La Brexit ha già generato una perdita della produttività a lungo termine del 4% per le aziende britanniche.

Il Governo sta preparando un allentamento della burocrazia alla frontiera con l’Europa, su alcune merci, in particolare quelle alimentari.

Londra vuole infatti evitare una rarefazione delle importazioni dall’Unione Europea, nella previsione che a luglio, quando ci sarà la totale implementazione dei controlli doganali, le frontiere potrebbero bloccarsi di nuovo.

L’allentamento della burocrazia sarà mirato in particolare al settore alimentare, ricordando che a gennaio, a causa della nuova burocrazia, il PIL britannico ha perso lo 0,5% proprio sul commercio alla frontiera, con un calo del traffico commerciale del 45%.

Il “lieve ritocco”, come indicato da vari ministri, potrebbe entrare in vigore dal 1 aprile, quando finirà il periodo di grazia concesso da Londra alle proprie aziende.

Il piano di allentamento consentirebbe le importazioni dall’Unione Europea anche in presenza di errori tecnici e burocratici delle aziende europee esportatrici.

È oramai chiaro infatti, che la Brexit abbia colpito in modo abbastanza duro il commercio per il Regno Unito con l’Europa, e sabato notte il ministro alla Brexit Frost ha ordinato una revisione del programma di implementazione, per non aggravare ulteriormente le aziende britanniche.

Ora, la preoccupazione è per le importazioni di alimentari, e si vogliono quindi facilitare le aziende europee nell’espletazione della burocrazia su delle merci che devono essere consegnate secondo tempi ben definiti.

Le aziende europee infatti potrebbero non essere preparate alla nuova documentazione britannica, e la commissione per la Brexit sta lavorando per monitorare la situazione.

La richiesta degli Brexiters era di ferrei controlli alla frontiera, ma ora ci si è accorti che questa politica è controproducente proprio per il Regno Unito.

Con l’attuale regolamentazione, dal 1 luglio gli esportatori europei dovrebbero compilare una vasta documentazione anche su prodotti a scadenza breve, quali latte, carne e uova, rischiando ritardi che potrebbero incidere sulla qualità delle merce.

La Brexit ha già generato una perdita della produttività a lungo termine del 4% per le aziende britanniche, e il Governo di Londra ha compreso che una frontiera troppo rigida nuocerebbe sia alla produzione, che alla fornitura costante di beni essenziali.

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